UN ANNO DI METALWEEK, SPINGENDOSI OLTRE
Il 2021 ha messo in evidenza una ripresa generalizzata di tutti i prezzi dei metalli e degli acciai, sebbene gli incrementi siano stati caratterizzati da forti eccessi di variabilità, che hanno permesso di regolare in modo pressoché automatico certe derive rialziste che in altri contesti temporali avrebbero assunto dinamiche oltre ogni genere di controllo. Uno dei fattori più importanti per spiegare quanto appena detto è stato il forte ridimensionamento del ruolo del comparto finanziario-speculativo, in modo particolare presso la Borsa LME. L’effetto e stato quello di aver ritrovato un bilanciamento effettivo tra domanda e offerta determinato dalle necessità degli utilizzatori diretti di materie prime, ritornati ad essere i veri arbitri nella determinazione dei prezzi ufficiali di riferimento. Un dato da non mettere assolutamente in secondo piano è stato il consistente apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro, soprattutto negli ultimi quattro mesi dell’anno, che hanno reso più onerose le transazioni di metalli e acciai quotate in USD, rapportate nel controvalore in Euro.
BORSA LME
Le nuove regolamentazioni anti covid-19 hanno portato all’interno della Borsa LME una serie di cambiamenti che difficilmente avrebbero visto la luce in tempi brevi o con quasi assoluta certezza, mai. Gli scambi tra gli operatori, ora totalmente automatizzati, potenziando ulteriormente la già collaudata piattaforma SELECT, hanno reso questa Borsa più moderna ed al passo con i tempi, relegando le “grida” ad un tempo che molto probabilmente non tornerà più. Il ruolo di secondo piano che ha avuto il comparto speculativo nella determinazione dei prezzi dei metalli al LME non ha di certo rallentato le dinamiche evolutive nella determinazione dei prezzi, insite all’interno della Borsa. Il timore di trovarsi a gestire delle situazioni di importanti carenze di materie prime ha spinto gli utilizzatori a domandare metalli, molto spesso in modo eccessivo, con l’inevitabile effetto dell’aumento delle quotazioni. La crescita del 30%, su base 12 mesi, dell’indice LMEX è il dato più rappresentativo di questa evoluzione.
RAME
La recente fase di recupero posizionerà il Rame in un contesto di sostanziale stabilità in avvio di 2022, sebbene sia in corso un momento di volatilità con indirizzo ribassista.
ALLUMINIO
Nelle ultime settimane l’Alluminio ha ripreso a salire, sebbene occorrerà valutare con molta attenzione le mosse degli utilizzatori in relazione agli ordinativi del primo trimestre 2022.
ZINCO
Lo Zinco ha ripreso una collocazione di prezzo che non si vedeva ormai da anni ed è stato determinante anche per le nuove linee di tendenza per le leghe che hanno un’importante presenza del metallo in composizione.
NICHEL
Negli ultimi tempi la quotazione del Nichel è ritornata a superare i 20mila dollari, nonostante resti molto scetticismo sulla tenuta del prezzo LME ancora per un periodo sufficientemente lungo.
PIOMBO
La flessione avvenuta dopo il periodo di massimo relativo dell’anno ha riposizionato il prezzo USD 3mesi del Piombo sul valore medio degli ultimi 12 mesi, sarà in prosecuzione su gennaio.
STAGNO
Il raddoppio del prezzo USD 3mesi su base 2021 non è passato indifferente, ma il ridimensionamento nel corso dell’anno non sarà solo un’eventualità.