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02/10/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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Gli utilizzatori sono sempre alle prese con azioni di contrasto alle avversità del periodo, ordinarie e straordinarie. Il listino LME è pronto a riservare un nuovo cambio di scenario |
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I prezzi italiani dei “piani” risentono di una ridotta richiesta da parte degli utilizzatori. La quotazione nazionale della billetta ritorna ai livelli di fine agosto, una collocazione di valore che rebar e vergella avevano già anticipato verso la metà di settembre |
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La speculazione spinge il prezzo dell’Oro al ribasso, riportandolo ai livelli dello scorso marzo. L’Argento risente di una fase di stanca dei consumi da pare degli utilizzatori diretti |
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Il Cobalto prosegue nella sua fase di rinforzo del prezzo in Dollari. Il Molibdeno ed il Nichel continuano a scendere, complice anche una situazione di crisi del comparto siderurgico |
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L’allineamento dei prezzi dei rottami di Acciaio, su alcune classifiche, è quasi perfetto tra Italia e Germania. I non ferrosi attendono importanti sviluppi sulle prossime tendenze della Borsa LME |
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Il Dollaro non attenua la sua pressione sull’Euro. Un effetto penalizzante, ora che i metalli hanno ripreso a crescere |
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I noli proseguono nella loro fase di aumento. Gli indici riferiti ai metalli crescono in rapporto agli incrementi dell’ultima settimana di Borsa, sebbene l’indicatore LMEX risulta il meno performante |
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Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
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Chi non conosce Charles Darwin? La sua teoria sull’evoluzione delle specie vegetali e animali è da sempre materia d’insegnamento in tutte le scuole di qualsiasi grado, abbreviandola in “evoluzione della specie”. Le Imprese, mai come negli ultimi tre decenni, hanno dovuto sapersi adattare alle importanti mutazioni dei contesti economici e di recente anche inventarsi dal nulla dei procedurali operativi che le tenessero letteralmente in vita. Le sfide che le attendono ora e nel prossimo futuro, saranno all’apparenza meno virulente di quelle vissute, tra esse la punta massima fu toccata dalla pandemia, ma decisamente più letali nel caso di mancata reattività agli sviluppi di contesto. La misura della Carbon Border Adjustment Mechanism, meglio conosciuta come CBAM è un banco di prova molto importante per le Aziende che utilizzano semilavorati di Acciaio e Alluminio. Nell’avvenire le Imprese si troveranno quindi a dover contrastare, con logiche sempre comprese entro i confini della legalità, gli ostacoli operativi che verranno disseminati ad arte con obiettivi ben specifici da soggetti che con “decadente supponenza” cercheranno di mantenere inalterate le rendite di posizione acquisite in passato. Le sfide che attenderanno i vari comparti che hanno come minimo comune denominatore l’utilizzo di metalli, oltre a quelle di carattere eccezionale, sono e saranno soprattutto quelle inserite nell’ambito della gestione ordinaria, tra esse la variabilità delle quotazioni di Borsa. Nell’ultima settimana i prezzi LME degli “industriali” hanno subito un ricollocamento verso l’alto partendo dai numerosi minimi relativi del listino. Il Rame e lo Zinco sono stati i metalli che hanno dato origine alla situazione di crescita, mentre Nichel e Stagno hanno messo ancora in evidenza le loro incertezze nella definizione dei valori USD 3mesi con indicazioni verso il basso. La somma dei due fattori ha portato l’indice LMEX a crescere dello 0,73%, un dato su base settimanale decisamente sotto le attese. La progressione rialzista del Rame potrebbe perdere d’intensità nei prossimi giorni, fissando a quota 8300 USD 3mesi il confine della sua massima espansione, anche se al momento la definizione del prezzo risulta supportata da un buon equilibrio tra domanda e offerta. L’importante crescita settimanale dello Zinco, più 3,8% sul riferimento USD 3mesi, troverà un ostacolo insidioso nell’accumulo oltre misura di denaro “lungo”, elemento da non sottovalutare il cui effetto sarà il ridimensionamento del suo valore LME. Le leghe a base di Rame e Zinco hanno subito inevitabili incrementi in rapporto ai loro prezzi di riferimento. Nel caso dell’Ottone la quotazione è ritornata ai livelli di inizio settembre, mentre per la Zama occorre sfogliare il calendario, all’indietro, fino alla seconda settimana di maggio. L’incertezza sulle azioni di rinforzo di Rame e Zinco determinerà degli inevitabili aggiustamenti verso il basso dei valori di vendita di entrambe le leghe. La situazione dell’Alluminio non differirà molto da quella dei metalli visti finora. La soglia di massima espansione del prezzo USD 3mesi sarà a ridosso dei 2400 Dollari, un’azione di crescita dell’Alluminio fatta più di “inerzia rialzista” che di un vero fattore di spinta al rialzo generato dalla domanda degli utilizzatori. Il Nichel, dopo una fase di recupero seppur timido, ha ripreso a scendere ed ora risulta difficile intravvedere il suo punto di destinazione in questa nuova parabola ribassista, con il prezzo USD 3mesi adesso collocato al pari livello del periodo Agosto-Settembre 2021. L’unico metallo che si porrà in controtendenza sarà il Piombo, ormai pronto a recuperare le perdite accumulate negli ultimi dieci giorni. La progressione non sarà contraddistinta da acuti rilevanti, ma certamente caratterizzata da una crescita costante del valore USD 3mesi. Un punto di minimo lo conoscerà anche lo Stagno, dopo la repentina azione di ridimensionamento del valore LME iniziata in agosto. Il vero avvio della risalita del prezzo dello Stagno non avrà luogo comunque prima di aver toccato un suo ennesimo momento di minimo relativo, collocato sotto la linea dei 24mila Dollari con scadenza 3mesi. |
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La questione CBAM ha implicazioni decisamente più rilevanti sui semilavorati di acciaio rispetto a quelli di Alluminio, non in termini di volume d’affari, ma in riferimento ai tonnellaggi inseriti in un contesto geografico più ampio ed articolato. La reattività all’annullamento finanziario di questa misura, anche se la sua diretta implicazione monetaria si avrà solamente a partire dal primo Gennaio 2026, non può essere derubricata a quella data e non definibile certo lontana. Un concetto non ancora molto sviluppato tra gli utilizzatori di semilavorati di acciaio, soprattutto di casa nostra, ma che dovrà entrare in modo perentorio nelle modalità di relazione con le rispettive clientele, soprattutto se multinazionali. Il significato di questa affermazione può essere ulteriormente elaborata in questo modo: le filiere di produzione più importanti e più articolate, in primo luogo quella dell’automotive, dovranno necessariamente essere composte da soggetti economici, leggi Imprese, in grado di neutralizzare gli effetti di riduzione dei margini non derivanti da dinamiche di mercato, disconoscendo tutti quei fenomeni posti a margine degli stessi e quindi esclusi a priori come elementi di valutazione in sede di revisione prezzi, la Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) rientrerà tra essi. Le quotazioni dei “piani” in Italia sono in calo e per la prima volta dopo le ferie, tutti gli allestimenti riportano il segno meno rispetto alla settimana precedente. Il laminato a caldo fa segnare la contrazione maggiore, con meno 3% (benchmark MW 620 Euro/tonnellata), questo a evidenziare il forte stato di disagio di un mercato che non trova più motivi d’incontro tra le istanze di chi vende, acciaierie e centri servizio e chi acquista, ancora centri servizio e utilizzatori finali, come i trasformatori di coil, nastri e prodotti assimilati ai tagli di bobine. La serie delle diminuzioni prosegue con il “freddo” in calo di un punto percentuale (benchmark MW 725) ed il “galvanizzato” in discesa del 3% (benchmark MW 770), nonostante il recente importante incremento dello Zinco alla Borsa LME (più 4% settimanale), ma questo dato sta a significare che le quantità di coil invenduti presso magazzini e depositi risulta ragguardevole. Nella zona ovest d’Europa non è stata rilevata alcuna variazione su base ottava per HRC, CRC e HDG. La contrazione del prezzo della billetta Italia è proseguita anche la scorsa settimana, con un decremento del 2%, ponendo così il valore del semilavorato per fucinatura e laminazione ai livelli di fine agosto e quindi prima dell’esigente richiesta di adeguamento al rialzo che le acciaierie di casa nostra avevano imposto ad un mercato domestico risultato da subito molto scettico. La diminuzione della billetta non ha comunque avuto riflessi significativi nei confronti dei semilavorati di diretta derivazione, con i soli profili per usi di carpenteria comune riportare l’1% di calo, mentre per rebar e vergella la variazione è stata, in entrambi i casi, pari a zero. La disponibilità decisamente sopra le attese di coil HRC, sarà la causa di una rimodulazione verso il basso delle basi listino dei tubi di acciaio saldati, sia come sbozzati, che prodotti ritrafilati, quantificabile in un punto percentuale. I “lunghi” con origine Turchia e quotati resa FOB, hanno fatto registrare prezzi in leggero aumento, con il tondino per armature e la vergella riportare in tutti e due i casi incrementi di prezzo prossimi ai 5 Euro/tonnellata. Gli extra lega degli inossidabili per il mese in corso risulteranno in crescita rispetto a quelli di settembre. Una scelta, quella delle acciaierie che producono inox, decisamente opinabile, anche alla luce delle quotazioni dei principali elementi di lega, in netto calo a partire dalla prima decade dello scorso mese. Le variazioni sono qui riassunte: AISI 303; 304 e 304L, più 3 centesimi di Euro per chilogrammo e AISI 316, più 6 centesimi, equiparata come variazione subita dai martensitici, mentre i ferritici hanno segnato una crescita pari a 4 centesimi per chilogrammo. Nel nuovo periodo di fissazione extra e quindi riferibile al mese di novembre, i segnali di stima evidenziano valori in diminuzione, che nella quantificazione per ciascuna tipologia di allestimento, porterebbero all’annullamento degli incrementi in vigore su ottobre. L’aggiornamento al rialzo di 2 centesimi di Euro del contributo energia per il mese corrente si inserisce nel medesimo contesto di valutazione attribuibile agli extra lega, considerando anche questo parametro ingenerosamente elevato. |
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Una brusca interruzione della tendenza positiva fatta registrare nel corso del mese di settembre da parte dei “preziosi” sta preoccupando tutto il comparto che lega i suoi investimenti in relazione al possesso “fisico” dei lotti di metalli. Gli speculatori sono ritornati a farsi vedere in maniera importante soprattutto sull’Oro, intervenendo con strategie “corte” al raggiungimento del massimo relativo registrato dal metallo. L’escursione verso il basso è stata consistente, con l’Oro momentaneamente posizionato a ridosso della linea dei 1850 Dollari per oncia, ma decisamente orientato a toccare un nuovo livello di decrescita sotto tale soglia. Le cause di questo nuovo indebolimento del prezzo dell’Oro sono sempre le stesse, in primo luogo il perdurare della pressione del Dollaro sulle altre valute, scaturita da una premiante azione della Federal Reserve nell’adottare una politica monetaria “morbida” e l’attività del comparto speculativo, che vede nella sostanziale incertezza del consolidamento del prezzo dell’Oro il suo ottimale territorio d’azione. I movimenti dell’Argento saranno da seguire con la massima attenzione, adesso che il metallo ha ritrovato un nuovo posizionamento nel contesto di minimo relativo. La discriminante dei 23 Dollari per oncia è risultata negli ultimi tempi una linea di demarcazione importante per definire le tendenze non di breve, ma di brevissimo periodo. Le dinamiche del prezzo dell’Argento non sono al momento condizionate significativamente dalla speculazione, spostando così la definizione del prezzo in un ambito legato al diretto utilizzo, a significare che gli equilibri in essere sul prezzo USD/ozt sono lo specchio di una difficile situazione produttiva che ha alla base l’impiego delle varie tipologie di fornitura di questo metallo. Un buon momento lo sta attraversando il Platino e questo indipendentemente dalle sorti di Oro ed Argento. La tenuta del prezzo sopra la soglia dei 900 Dollari e negli ultimi tempi anche ben oltre tale limite, denota un accettabile livello di consolidamento nei rapporti di definizione del valore di Borsa tra domanda e offerta, con il comparto speculativo totalmente disinteressato alle sorti del Platino. Il Palladio ha chiuso un’ottava decisamente interessante con valori in crescita, così come in fase incrementale risultano gli interessi sul metallo a livello finanziario, con una connotazione “lunga”. |
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Il Cobalto con il passare delle settimane conferma il suo stato di ritrovata vitalità nei confronti del prezzo espresso in Dollari. Una situazione qualche mese fa risultava un’ipotesi alquanto remota. La progressione su base otto giorni è stata la più importante da quando il valore del metallo ha iniziato a crescere, con un incremento di 3,6 punti percentuali. Le aspettative sul prezzo restano positive e potrebbero prendere maggiore spessore al termine del lungo periodo di sosta in Cina e che terminerà alla fine di questa settimana. Il Molibdeno, all’opposto, ha fatto registrare un ulteriore riposizionamento al ribasso, con un decremento del 3,5% in relazione al valore USD della settimana scorsa. La contrazione delle produzioni siderurgiche e questo a livello globale, può essere la causa principale di questo repentino e inaspettato cambio di indirizzo, ormai in atto dalla seconda metà di settembre. Il Titanio non evidenzia cambi di prezzo, segno che le trattative sul metallo sono svolte in “senso figurativo” e con giacenze di materia prima ridotte al lumicino. La vicenda del Nichel sembra ormai interessare pochi, a cominciare da coloro che utilizzano direttamente questo metallo. Una via d’uscita per il Nichel, ormai relegato ad un minimo relativo visto l’ultima volta più di diciotto mesi fa, non risulta ancora definibile, visto lo stillicidio di riduzioni del prezzo LME avviato nella prima settimana di agosto e che ad oggi ha prodotto una decrescita pari al 13% in poco meno di due mesi. Delle situazioni di grande incertezza, con definizioni d’indirizzo ancora una volta contrapposte, le riportano anche le ferroleghe, con la base Cromo proseguire nella sua posizione di rinforzo della quotazione Dollari per libbra, con un parziale dell’1% e quella con metallo Tungsteno, riferita all’unità di quotazione Dollari per chilogrammo, in contrazione dell’1,2% nello spazio di otto giorni. |
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L’aspettativa di avere dei prezzi meno eterogenei sul mercato europeo dei rottami di acciaio, è risultata quasi una realtà la settimana scorsa. Il fatto si riferisce alla classifica delle demolizioni E3, con i prezzi di Italia e Germania pressoché allineati. Il riscontro non è frutto di un coordinamento tra i principali gruppi siderurgici dell’Europa occidentale e relative filiere di supporto agli approvvigionamenti, bensì di un’occasionale compensazione dei fattori di adeguamento dei valori settimanali dei rottami. L’effetto di sintesi è stato il seguente: in Germania la quotazione media della classifica E3 è cresciuta del 4%, mentre in Italia è diminuita del 2, con il risultato di avere pressoché allineate le quotazioni di questa tipologia di rottame in entrambe le piazze. Il segno meno è stata la costante per gli adeguamenti settimanali delle altre classifiche nel contesto nazionale, con il lamierino E8 subire una riduzione fino a 5 Euro per tonnellata e la E1, riferita alle demolizioni pesanti, riportare un calo fino a 10. Il rottame lavorato dopo cernita e successiva frantumazione (E40), non ha subito variazioni nel periodo, ma a seguito del ridimensionamento del valore della E1, il “premio” ha avuto un leggero incremento, ora posizionato tra i 40 ed i 50 Euro per tonnellata. L’indice MetalWeek sui prezzi medi dei rottami ha subito inevitabilmente una riduzione, passando da 328,38 a 325,07 Euro per tonnellata, con la stima di un ulteriore decremento nell’odine dei 2 Euro entro la fine di questa settimana. I rottami “non ferrosi” hanno subito degli andamenti scostanti, con quelli rapportati al Nichel, come gli inox austenitici, subire ulteriori ribassi rispetto ai prezzi già eccezionalmente depressi. Il Rame, riprendere quota dai minimi relativi registrati negli otto giorni precedenti e l’Alluminio riporta ulteriori rinforzi sulle tipologie d’impiego consuete per fonderie e raffinerie. Gli orientamenti di prezzo dei rottami di metalli e leghe non subiranno importanti variazioni di indirizzo nel corso della settimana, con il Nichel che rimarrà debole e Alluminio e Rame ancora “in spinta”, anche se per questi ultimi due metalli il cambio di tendenza in ambito LME non sarà lontano. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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Si ricorda che il servizio è per uso personale. L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda. |
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