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Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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19/09/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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- IN BALIA DEGLI EVENTI - |
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La variabilità dei prezzi continua ad essere importante, una situazione che non si esaurirà in tempi brevi e dove necessiterà un cambio di strategia sugli acquisti |
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La futura determinazione dei prezzi di “lunghi” e “piani” dipenderà dalla loro reperibilità sui mercati europei |
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Le incertezze sono ormai alle spalle, per tutti i preziosi i riferimenti attuali in Dollari per oncia rappresentano dei minimi relativi di elevato interesse |
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La situazione non cambia, Cobalto in crescita, Molibdeno in calo e il Nichel in costante rinforzo |
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I lotti scarseggiano, così come le richieste da parte di acciaierie, fonderie e raffinerie, ma i prezzi restano alti ed in alcune circostanze anche in ulteriore crescita |
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L’Euro tiene la posizione sul Dollaro USD nell’area della parità effettiva, quella virtuale risulta a 1.0030, lontana, ma non impossibile da raggiungere in tempi brevi |
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Le significative variazioni degli indici USA nel settore dei metalli e dell’azionario riferito al comparto, mettono in evidenza un quadro preoccupante sull’effettivo grado di contrazione dell’economia statunitense |
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Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
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Le sollecitazioni esterne rispetto all’ambito caratteristico della Borsa LME stanno giocando un ruolo sempre più decisivo nella determinazione dei prezzi degli “industriali”, tanto che questi fenomeni sarebbe più corretto definirli come delle vere e proprie turbative di mercato. La lista non è lunga, anzi gli elementi in questione sono solamente due, ma dal peso straordinario, il primo è la questione valutaria, con il rapporto di cambio tra Euro e Dollaro ed il secondo il dramma del caro-energia, vero arbitro delle dinamiche economiche e quindi effetto condizionante dei mercati e delle loro prospettive di sviluppo. La settimana di Borsa LME ben rappresenta questi intrecci, con sedute molto articolate nelle risultanze dei prezzi, dove le pianificazioni delle strategie di acquisto di metalli e leghe stanno risultando alquanto complesse. Il fenomeno dell’accentuata variabilità delle quotazioni, perché di questo si tratta, ci accompagnerà per un lunghissimo lasso di tempo e quindi le modalità di acquisto e di fissazione dei valori di metalli e leghe dovranno seguire inevitabilmente nuove modalità di presidio rispetto alla Borsa LME, più vicine alle competenze dei responsabili finanziari che degli uffici acquisti. Il diario settimanale del Rame LME è in grado di esporre al meglio, quanto appena asserito. La variazione complessiva su base settimanale del metallo, rapportata all’operatività SELECT di Borsa, è stata di circa 60 USD in diminuzione e in riferimento alla quotazione 3mesi. All’interno di questa forchetta, di certo ordinaria e sostenibile (-0.75%) nell’ottava appena trascorsa, il Rame ha operato all’interno di una banda di oscillazione, tra minimo e massimo, di circa 500 Dollari, vale a dire il 6% del valore di chiusura delle contrattazioni del 16 Settembre, risultato 7810.50 USD 3mesi. La motivazione di questa situazione, che non ha risparmiato nessun metallo del listino, è una soltanto e ripetuta da tempo: l’abbandono della Borsa LME da parte del comparto speculativo-finanziario. L’approccio all’acquisto degli utilizzatori di metalli e leghe andrà definitivamente mutato ed anche rapidamente, oltretutto potendo disporre fin d’ora di una serie di tecnicismi operativi molto efficaci e non impattanti nella gestione dei piani di approvvigionamento. La quotazione USD del Rame nei prossimi giorni sarà contenuta in un intervallo relativamente ridotto, con una valutazione di sostanziale stabilità. La lega di ottone subirà invece un riposizionamento rialzista, in considerazione dell’ultimo riferimento della settimana scorsa, calcolato sulla base del valore del Rame al di sotto dei 7700 USD 3mesi, con un adeguamento stimabile tra i 100 ed i 150 Euro/tonnellata. L’Alluminio risulterà ancora ai minimi delle ultime quattro settimane, una collocazione decisamente innaturale, ma non si potrà escludere, vista la situazione economica generale, un ulteriore aggiustamento ribassista, tutto questo al netto degli adeguamenti dei prezzi dei semilavorati per le quote del caro-energia. L’instabilità contraddistinguerà la settimana dello Zinco, anche se l’attuale livello di quotazione USD 3mesi, in una visione di prospettiva, rappresenterà una delle “finestre di acquisto” più interessanti di tutto il 2022. Gli utilizzatori di Zama ed il comparto della galvanica, non potranno sottovalutare l’importanza di questo momento di Borsa riferito allo Zinco. Il Nichel continuerà a non fornire indicazioni precise sulla sua collocazione futura di prezzo al LME. Gli ultimi movimenti di Borsa lasciano propendere ad una collocazione duratura su un intervallo di prezzo che avrà nella media dei valori registrati la settimana scorsa la propria linea di indirizzo. I mutamenti di tendenza del Piombo sono insiti nel DNA di questo metallo, ma per un futuro riposizionamento rialzista bisognerà attendere la seconda metà di ottobre, ovvero al termine della sosta cinese per la settimana della Festa Nazionale. La fase di flessione del prezzo USD 3mesi dello Stagno avrà degli sviluppi interessanti anche nel corso di questa settimana, con la richiesta sempre più ridotta di metallo ad incidere sull’indirizzo della quotazione, nonostante insistenti voci di limitate disponibilità di “fisico” sul mercato. |
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L’incertezza sta superando ogni limite sugli sviluppi di un mercato, quello dei prodotti siderurgici, fortemente condizionato da eventi imprevedibili, le cui conseguenze produrranno effetti per un tempo relativamente lungo. La ridotta capacità produttiva delle acciaierie non è più un’ipotesi, ma una realtà, attualmente gli annunci dei fermi degli impianti si stanno limitando ad un paio di settimane, il che porterebbe ad un riavvio degli stabilimenti nel mese di ottobre e al netto delle vacanze natalizie produrrebbe una finestra di attività piena, tra le quattro e le sei settimane nell’ultimo trimestre del 2022. I movimenti dei prezzi dei “piani” sul mercato italiano mettono in evidenza un certo stato d’ansia tra gli utilizzatori di coils e lamiere, i quali stanno percependo il probabile stato di carenza degli allestimenti di maggiore utilizzo e dove le acciaierie, ma soprattutto i centri servizio di laminazione e taglio si stanno predisponendo per il “razionamento” delle proprie disponibilità di magazzino. L’ipotetica situazione di prezzi in aumento con domanda in calo, se fino a qualche tempo fa poteva risultare solamente una remota eventualità, ora sta diventando una realtà quantificabile in maggiori esborsi di Euro per tonnellata di prodotto. I prezzi Italia del laminato a caldo sono in crescita di 30 Euro/tonnellata, mentre quelli del “freddo” di 40, con la clientela primaria subire, quota parte, la maggior entità dell’incremento. A tale riguardo è importante segnalare la “collisione” tra il prezzo del CRC italiano e quello nord-europeo, ormai sul mercato con lo stesso prezzo di base. La distanza a vantaggio dei prodotti italiani rimane sull’HRC, sebbene in via di riduzione, per effetto del prezzo invariato delle produzioni d’oltralpe. Un mercato caratterizzato da un vivace confronto commerciale si preannuncerà quello dei galvanizzati HDG, con i produttori italiani variare al rialzo le quotazioni rispetto all’ottava precedente di 10 Euro per tonnellata, mentre tedeschi, austriaci e francesi optare per una riduzione media di pari entità. L’appiattimento del costo della billetta, dopo gli aumenti delle scorse settimane, ha portato un effetto immediato sui prodotti da laminazione, con il rebar segnalato senza alcuna variazione in sede di adeguamento settimanale, così come i profili commerciali per carpenteria, il cui prezzo risulta inalterato da oltre due settimane. Il mercato europeo della vergella, aggiornato con cadenza settimanale, rileva una diminuzione di 10 Euro/tonnellata sul prezzo massimo, mentre risulta nulla la variazione riservata alla clientela primaria. La vergella Italia, che segue una calendarizzazione mensile nella modalità di fissazione, ha ora i riferimenti aggiornati a settembre, l’aumento su base quattro settimane è stato di 70 Euro/tonnellata, una quotazione che attualmente colloca la produzione nazionale più bassa di circa 20 Euro sul punto basso della forchetta e di 30 sul valore più alto, rispetto ai prezzi dei produttori dell’area continentale ovest. I prezzi dei principali prodotti “lunghi” sul mercato turco, evidenziano una certa staticità su base settimanale, con i prezzi FOB di rebar e vergella invariati. La settimana riveste un significato particolare per gli acciai inossidabili, essendo questa, nello specifico Martedì 20 Settembre, il termine ultimo del periodo per la fissazione degli extra lega per il mese prossimo. La forte variabilità del Nichel al LME, in particolare nelle ultime due settimane, modificherà lo scenario sugli austenitici, che al netto degli adeguamenti del caro-energia, porterà in crescita i valori degli allestimenti 303, 304 e 304L nell’ordine di 0.02/0.03 Euro per chilogrammo, mentre per il 316 non è da escludere un prezzo invariato rispetto a settembre. La situazione risulterà più articolata per martensitici e ferritici i cui riflessi di aumento risentiranno, oltre che del fattore correttivo del caro energia, degli aumenti delle principali ferroleghe nobili, fino a 0.05 Euro per chilogrammo nelle componenti degli extra lega di ciascun allestimento. |
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Nel clima di incertezza generale, qualche spiraglio di natura opposta viene dal settore dei metalli preziosi. L’affermazione non può essere definita come categorica, ma indubbiamente in questo listino sono emersi dei fattori di rilevanza significativa per intravvedere su almeno due dei quattro metalli in questione, Oro e Argento, delle visioni di indirizzo più nitide. Il punto di forza dell’Oro, se cosi può essere definito tale, viene dalla sua attuale quotazione USD/ozt, ritornata sotto quota 1700 e quindi ripopolare la zona di minimo relativo del grafico. L’area test al di sopra della linea dei 1700 Dollari ha avuto esito positivo la settimana scorsa, ma non bisogna mai dimenticare la forte correlazione che l’Oro ha con la moneta statunitense, dove al suo crescere di valore, si verifica un conseguente deprezzamento del metallo. Lo spazio di manovra esiguo in riferimento ad un ulteriore rinforzo del Dollaro rispetto alle altre valute, sarà per l’Oro un autentico trampolino di lancio verso un contesto di quotazioni USD/ozt più alte e soprattutto consolidabili nel breve periodo. Un fenomeno di evoluzione del prezzo che ha vissuto l’Argento nei giorni scorsi, dove ad un’importante ricollocazione del prezzo in Dollari per oncia sotto quota 19, si è evidenziato in Borsa un sentimento di “presa d’atto” che la quotazione più congrua per il metallo si stia trovando oltre tale soglia. La progressione rialzista per l’Argento sarà certa e prima di collocarsi in uno slancio di eccesso, il comparto industriale dovrà pensare, nel breve, ad un piano preventivo di acquisti. Il Platino non potrà che beneficiare della situazione espansiva dei prezzi di Oro e Argento, da sempre al traino delle sorti dei due metalli guida del comparto, ma prodigo di interessanti prese di posizione per il comparto speculativo. L’andamento del Palladio dovrà essere seguito con la massima attenzione a tutti i livelli di interesse, con gli utilizzatori che non potranno sottovalutare l’attuale livello di prezzo USD/ozt e per chi considera questa commodity un puro “asset” finanziario per orientare i propri capitali su posizioni “long”. |
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Il consueto dualismo Cobalto Molibdeno, ancora una volta vede la coppia dei due metalli tra i più rappresentativi del comparto prendere traiettorie di tendenza differenti. Il Cobalto ha confermato il suo buon momento con una crescita settimanale di un punto percentuale nel riferimento in Dollari, mentre il Molibdeno, in rapporto alla stessa valuta, cederne ben due. Il campo di applicazione specifico dei due metalli gioca un ruolo fondamentale, dove il Cobalto trovando un “raggio d’azione” più limitato nei suoi impieghi sta rivestendo un’importanza decisiva nei piani di acquisizione tra i suoi utilizzatori abituali. Le sorti del Molibdeno, come spesso ricordato, sono condivise in modo più diretto con gli sviluppi del comparto siderurgico e della produzione degli acciai speciali, un settore che per diversi fattori, che non stiamo qui ad elencare nuovamente, risulta in notevole difficoltà. Il Titanio prosegue nella sua fase regressiva in termini di prezzo di riferimento, con un ulteriore calo su base settimanale, aggiungendo un ulteriore 6% rispetto al dato precedentemente rilevato. Il Nichel, come da sua abitudine negli ultimi tempi, non lascerà tranquillo il comparto, vista la vivacità riscontrata della quotazione LME. Nel breve periodo tutto sarà possibile per il Nichel, soprattutto in un’ottica di rialzo del riferimento USD 3mesi, anche se non con un’escursione di variabilità significativa, ma di certo non con un indirizzo ribassista. Il settore delle ferroleghe conferma la relativa stagnazione del prezzo della base Cromo, con una leggerissima progressione dello 0.4% della quotazione in Dollari per libbra, mentre il Tungsteno ha ripreso a crescere nel riferimento USD per chilogrammo riportando il 2% di incremento e annullando quasi interamente la variazione al ribasso della settimana precedente. |
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Un mercato decisamente “sottile” quello dei rottami, senza eccezione tra ferrosi e non ferrosi, che sta determinando delle evoluzioni in termini di prezzi contro ogni aspettativa e che sta “premiando” i commercianti. Le ridotte disponibilità sul mercato del recupero, vista la decisa contrazione degli ordinativi del comparto manifatturiero, stanno generando forti criticità sul riassortimento dei piazzali, soprattutto di metalli e leghe. Le fonderie e le raffinerie sono sempre più alla ricerca di rottami con elevata resa metallurgica e di composizioni prossime ai nominali di lega da ottenere con i processi fusori. La ragione di queste richieste si ha per via dei costi dell’energia, in questo modo si riducono sensibilmente i tempi di “stand by” prima della spillatura dal crogiolo alle lingottiere che si dilaterebbero impiegando rottami di media qualità per il protrarsi dei processi di correzione. La disponibilità di rottami di elevata qualità non è mai stata ampia, ma ora, per le ragioni appena esposte, la richiesta si fa sempre più pressante, con i prezzi di mercato che si stanno adeguando di conseguenza, tra essi quelli di Rame e Zinco, che per certi tipi di processi fusori necessitano di livelli di purezza prossimi alle specifiche dei contratti LME. La variabilità accentuata dei prezzi di Borsa non è certamente un elemento che gioca a favore di fonderie e raffinerie, le quali si trovano quasi sempre costrette ad acquistare rottami nelle fasi di massimo delle quotazioni, momenti in cui i commercianti propendono a rendersi disponibili nelle vendite. La situazione è analoga per il comparto dei ferrosi, sebbene la disponibilità delle classifiche riduce significativamente il campo operativo degli acquisti da parte delle acciaierie. I costi dell’energia sono la discriminante più importante, anche in termini di richiesta di rottami, questo perché molte acciaierie o non stanno lavorando, oppure stanno riducendo al minimo consentito l’attività fusoria. L’indice settimanale MetalWeek sui rottami è comunque risultato ancora in crescita, con un incremento sul periodo di quasi 7 Euro/tonnellata (da 325.47 a 332.03) con la demolizione E3 e le torniture essere le classifiche che hanno contribuito ai maggiori progressi, con incrementi di prezzo fino a 10 Euro/tonnellata; ancora contenuta la variazione del lamierino E8 che si è posizionata entro un valore massimo di 5 Euro per tonnellata. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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I prezzi del gas e dell'energia elettrica sono alle stelle, il conseguente rincaro esponenziale delle bollette incide sempre più sulla gestione ordinaria delle imprese |
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