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Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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04/07/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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Gli utilizzatori sono diventati i veri arbitri delle sorti dei prezzi degli “industriali”. Un ruolo che porta un ulteriore elemento di incertezza nelle determinazioni delle tendenze di Borsa |
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I prezzi dei semilavorati arretrano sensibilmente, ma le attese di rivederli ai livelli pre-pandemia, è poco probabile anche in un futuro lontano |
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Il modo di investire denaro sui metalli preziosi è mutato, l’effetto è una rarefazione dei capitali direttamente impiegati negli acquisti del “fisico” |
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I prezzi dei metalli sono in costante diminuzione, tiene solo il Molibdeno. In Cina le quotazioni dei semilavorati a base di Cobalto sono tornate ai livelli di dodici mesi fa |
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Il nolo dei container al di sotto dei mille Dollari per la tratta Mediterraneo - “Far East”, stimola l’interesse dei commercianti verso nuovi mercati di sbocco |
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Il Dollaro continua a rafforzarsi sull’Euro, la lotta alla crescita dell’inflazione sarà sempre più complessa |
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Un’ulteriore settimana da dimenticare per tutto il comparto dei metalli e delle filiere collegate |
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Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
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Il denaro, non come elemento di spesa o per meglio dire, la rappresentazione di un’entità monetaria risulta il grande assente alla Borsa LME. I fattori che da sempre contraddistinguono il combinato disposto dei flussi di moneta che entrano in uno scambio regolamentato al fine di generare un “prezzo”, si suddividono in Denaro e Lettera, dove i primi stanno a significare una proposizione alla richiesta, quindi domanda ed i secondi a delineare la contropartita conseguente, l’offerta. Negli ultimi tre decenni le Borse, nella qualsivoglia accezione, da quelle titoli, merci e valutarie, hanno avuto la caratterizzazione di una forte componente di Denaro, pertanto la massa monetaria veniva immessa, di proposito, in sede di contrattazione, questo a significare una manifesta volontà a comprare varie forme di “asset” finanziari, sotto forma di azioni, warrant e divise. È fondamentale ricordare che nelle Borse la moneta immessa può solo spostarsi tra chi compra e chi vende, ipotesi long o nell’ipotesi opposta, definita short, ma non può auto generarsi oltre il livello dei conferimenti complessivi avvenuti. Un lungo cappello introduttivo per dare una rappresentazione sufficientemente chiara su quello che sta avvenendo al LME. La decisione della Federal Reserve di aumentare i tassi di interesse sul Dollaro e con la BCE che a giorni prenderà un analogo provvedimento sull’Euro, ha come di fatto tarpato le ali agli investitori finanziari, che fino a poco tempo fa potevano fruire di moneta dal sistema bancario a costo zero o addirittura sotto tale soglia, per poi immetterla nelle Borse con finalità speculative, il cosiddetto Denaro. La stretta sul credito ha quindi avuto la conseguenza di un immediato “dietro front” sulle strategie in atto da parte del comparto finanziario o per essere più precisi, di quel poco che era ancora attivo al London Metal Exchange, lasciando quindi ai soli operatori di utilizzo diretto dei metalli il districarsi tra Denaro e Lettera. L’ultima ottava LME è stata significativa al proposito, con le quotazioni USD 3mesi degli “industriali” in ulteriore contrazione, a evidenziare questa situazione un nuovo calo settimanale dell’indice LMEX del 2.95% rispetto alla cinquina di sedute precedenti. Il Rame, nel bene o nel male, rappresenta come sempre la “summa” degli episodi LME e in questo caso gli annali di Borsa sono stati aperti fino alla fine del mese di Gennaio del 2021, ultima volta in cui il “metallo rosso” si era collocato sotto la soglia degli 8mila Dollari 3mesi. Il dato che fa più riflettere resta comunque quello della caduta verticale della quotazione del Rame, se si pensa che solo ad inizio giugno era il 16% più alto rispetto alla chiusura USD 3mesi dello scorso venerdì. Una ripresa del Rame è certamente auspicabile, anche per l’intero contesto LME, ma nel breve, gli aggiustamenti a cui potremo assistere saranno ancora quelli di indirizzo ribassista. L’Alluminio ha già “pagato”, con largo anticipo, la situazione che sta ora interessando il Rame. Le aspettative, sia ben chiaro, non saranno eclatanti per l’Alluminio, ma alla luce degli eventi attuali, già mantenere la linea di quotazione USD 3mesi della scorsa ottava sarà da annoverare come un fatto positivo. La via al ribasso dello Zinco ha raggiunto delle connotazioni di estremo rilievo, con la quotazione in Dollari toccare un livello visto per l’ultima volta esattamente un anno fa; in questo frangente non occorre dimenticare ciò che avvenne lo scorso marzo, con il metallo più alto del 27% rispetto alla quotazione USD 3mesi “official” del primo di Luglio. Il momento della crescita dello Zinco non sarà imminente, popolando così, ancora per un ragionevole lasso di tempo, l’area al si sotto dei 3mila Dollari. La situazione generale di Borsa non sta facendo bene al Nichel, ritornato a subire le pressioni ribassiste, per buona pace di qualche operatore, speranzoso nella sua contestualizzazione regressiva del prezzo, anche oltre l’ottava in essere. Il Piombo sta facendo storia a sé, la richiesta di questo metallo è decisamente alta, soprattutto nell’area asiatica ed i prezzi hanno preso una deriva rialzista, con una correzione positiva del valore USD 3mesi di un punto percentuale avuta nella sola seduta di venerdì primo Luglio. La flessione marcata dello Stagno ha subito innescato un deciso movimento di interesse sul metallo, tanto che la concentrazione di volumi in acquisto sta generando una significativa volatilità rialzista sulla quotazione in Dollari. |
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La sinusoide dei prezzi dei semilavorati di acciaio continua a svilupparsi con frequenza regolare. L’attuale fase è quella del ribasso, susseguente alla crescita dei primi mesi di questo 2022, che aveva riportato i valori degli allestimenti a ridosso di quelli fatti registrare proprio nello scorso mese di luglio. In molti, nel Settembre 2020, non credettero alla consistenza della tendenza degli aumenti dei prezzi, derubricandoli a dei fenomeni passeggeri, per poi accorgersi solo a 2021 avviato, che la questione stava diventando estremamente seria. La recente fase di contrazione dei riferimenti di “piani” e “lunghi”, sta ridando speranza a questi irriducibili e ostinati ottimisti, che tutto ritornerà come prima (anno 2019). Il cosiddetto “dazio”, inteso come aggravio nell’assistere a questa veemente fase di diminuzioni, supportata anche da un più incisivo momento di regresso dei prezzi dei rottami, ha come sua contropartita una drastica riduzione degli ordini di semilavorati provenienti dal comparto manifatturiero verso le acciaierie ed i centri servizio, questi ultimi, al momento, vero anello di resistenza ad un’ulteriore e decisa azione di diminuzione dei prezzi dei “piani”, viste le giacenze di coils in attesa di posizionamento sugli “slitter” e quindi di ordini clienti. La situazione del mercato italiano dei “piani” denota una certa caratteristica, che è quella di apportare le maggiori entità di variazioni proprio tra quegli allestimenti che nei mesi scorsi avevano visto il sorgere di problematiche di fornitura, che poi si manifestarono solo in minima parte; in questo ambito risulta significativo il caso del galvanizzato a caldo, che la scorsa settimana ha riportato una diminuzione del 7%. I valori di riduzione sono risultati meno incisivi per i laminati a freddo e a caldo, in entrambi i casi scesi del 2% negli ultimi otto giorni. La reazione dei concorrenti del nord-Europa è stata più lineare nella modalità di calo e soprattutto più contenuta, con HRC, CRC e HDG, registrare tre contrazioni pari al punto percentuale. Nel comparto dei “lunghi” sta tenendo sempre banco lo scarso livello di correlazione tra il semilavorato di riferimento, la billetta e gli altri prodotti di derivazione diretta, come la barra per carpenteria, il rebar e la vergella. A fronte di una contrazione settimanale di circa 40 Euro/tonnellata della billetta, la barra e scesa di 20, il tondino per le armature tra i 40 ed i 60 e la vergella, ancora in sensibile calo dopo l’importante assestamento ribassista della scorsa settimana, aggiungendo in questa, ulteriori 70 Euro per tonnellata. Le notizie che giungono dalla Turchia sono invece in totale controtendenza, anche a causa della difficoltosa situazione della navigabilità nel Mar Nero. Il prezzo settimanale del rebar FOB è risultato in crescita di 30 Euro/tonnellata, mentre il riferimento della vergella, sempre resa FOB, è rimasto invariato rispetto al dato precedente. |
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La mancanza di denaro da investire sta colpendo anche il comparto dei metalli preziosi. Le quotazioni USD/ozt sono tutte in consistente arretramento, con l’inaspettata tenuta del prezzo del Palladio, risultato il più performante di tutti negli ultimi otto giorni. Le tensioni internazionali è il fenomeno dell’inflazione, ormai fuori controllo sia negli Stati Uniti che in Europa ed in particolare nell’Eurozona, non sono leve sufficienti per considerare i metalli preziosi, in particolare l’Oro, come vettori a tutela della liquidità corrente, in modo particolare dei patrimoni personali. In un passato ormai non più recente, l’Oro si sarebbe letteralmente impennato, ma occorre ricordare che le forme d’investimento su questo metallo sono mutate, relegando lo stesso al solo ruolo di sottostante per gli investimenti di natura finanziaria. Le variazioni del prezzo dell’Oro seguono quindi delle dinamiche che sono legate alla disponibilità di capitali da veicolare su dei “benchmark” di riferimento e non più sulla reale disponibilità di “fisico” presente sui mercati. Alla luce delle attuali evoluzioni di Borsa per quanto riguarda l’Oro, non si evidenzieranno significativi eventi di natura rialzista, pertanto il livello medio di quotazione rimarrà in prossimità dei 1800 USD per oncia. L’avvicinamento della pausa estiva di agosto sta condizionando fortemente l’evoluzione della definizione del prezzo USD/ozt dell’Argento, ritornato a popolare l’area al di sotto dei 20 Dollari dopo due anni esatti, era il Luglio del 2020. Una possibile ripresa del valore dell’Argento risulta al momento un’ipotesi poco probabile in tempi brevi. Il momento none è nemmeno facile per il Platino, notoriamente condizionato, nel bene o nel male, dallo stato di salute dell’intero comparto e dell’Oro in modo particolare. È quindi superfluo annotare che per il Platino non saranno giornate positive, sebbene ad inizio della scorsa ottava si fossero manifestati i presupposti di ripresa del prezzo USD/ozt. La ridotta disponibilità di “fisico” legata al Palladio, sta spingendo molti utilizzatori di questo metallo a procedere ad una serie di acquisti mirati al consolidamento delle proprie scorte e l’effetto si sta vedendo in modo tangibile sul prezzo in Dollari per oncia, cresciuto in una settimana di quasi quattro punti percentuali, con prospettive di rinforzo ancora nel corso di questa settimana. |
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Una settimana di arretramenti diffusi per i metalli di riferimento del comparto delle leghe per usi medicali. Ad essere precisi, non proprio tutti, l’eccezione si chiama Molibdeno, capace di limitare i danni, confermando il riferimento di mercato espresso in Dollari, fissato la settimana scorsa. La limitata operatività del comparto siderurgico, sia per l’attuale collocazione del calendario, ad un mese esatto dalle ferie, sia per la ridotta attività delle acciaierie e per una sempre più preoccupante contrazione degli ordini di semilavorati, potrebbero rappresentare elementi di importante condizionamento per l’evoluzione futura del prezzo del Molibdeno. Il Cobalto pare aver preso definitivamente la china ribassista, correggendo ulteriormente con il segno meno la variazione settimanale di mercato del riferimento in Dollari, facendo così registrare il 4% di contrazione. Una tendenza già nota da tempo sul mercato cinese dei semilavorati, con le quotazioni che da mesi stanno conoscendo solo il segno meno. L’ottava si è chiusa con ulteriori consistenti ribassi, il Raffinato ed il Solfato entrambi con il 6%, mentre la Polvere ha limitato la discesa al 4. Un dettaglio di non poco conto è rappresentato dai valori attuali dei semilavorati a base di Cobalto, che ora in Cina sono allineati ai riferimenti del Luglio 2021. Nel proseguire l’elenco delle diminuzioni da rilevare la contrazione del “numero” riferito al Titanio, con un meno 3%, rispetto alla comunicazione settimanale precedente. Le incognite sul Nichel sono tante, ora che il metallo ha bruscamente invertito la rotta, ricominciando a scendere. L’attuale riferimento LME risulta quello dello scorso mese di gennaio, quando guerra e “delisting”, apparivano delle ipotesi decisamente remote nei loro accadimenti. Un nuovo periodo pare si stia affacciando per le ferroleghe, anche se è da rilevare un interessante momento di tenuta del prezzo USD per la base Tungsteno, invariato da oltre tre settimane. La situazione pare invece in via di evoluzione, in forma negativa, per il ferro-Cromo che ancora negli scorsi giorni ha ceduto un ulteriore 4% nel riferimento indicato in Dollari per libbra. |
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Gli argomenti non mancano, nonostante la continua flessione dei prezzi di riferimento dei rottami di metalli leghe e acciai. Negli untimi due anni e mezzo tutti quanti siamo stati messi davanti a sfide dirette, personali, familiari e aziendali, come la pandemia o solo in apparenza più lontane, come la guerra tra Ucraina e Russia, per le quali siamo ancora costretti a tenere “la guardia alta”, c’è comunque una cosa positiva in tutto questo, la frase di circostanza “abbiamo sempre fatto così”, dovrà finire inesorabilmente nel dimenticatoio, così come l’atteggiamento conservativo di molti che sostengono questa teoria. L’essere informati, a tutti i livelli, è fondamentale per potersi smarcare dalle criticità e dalle difficoltà che in ogni istante possono sopraggiungere. Il previsto lungo stop del ricevimento rottami che le acciaierie italiane stanno mettendo in atto e che avrà una durata di circa due mesi, non potrà essere metabolizzato dai commercianti con una semplice presa d’atto. Il continuo flusso di conferimento che il comparto industriale genererà alla volta dei commercianti, inteso come tonnellaggi di rottami prodotti, non dovrà assolutamente costituire un pretesto di collasso operativo tra chi vende e soprattutto tra chi compra. Gli accumuli di materie prime, leggi rottami, da parte dei commercianti, saranno inesorabilmente soggetti ad un costante deprezzamento di valore nelle prossime settimane, a tale riguardo negli ultimi otto giorni l’indice MetalWeek sui rottami ferrosi ha subito deciso deprezzamento, passando da 335.26 a 289.16 Euro/tonnellata (meno 46 €/ton), con i prezzi del lamierino E8 e delle demolizioni E1 ed E3 contrarsi rispettivamente di oltre 40 Euro e di oltre 50 nei riferimenti per tonnellata. A questo punto occorre veramente guardarsi intorno con l’obiettivo di scrutare degli orizzonti più o meno di prossimità; il primo è sicuramente quello di cercare di creare una filiera di stretta collaborazione tra cliente e fornitore (tra chi produce e chi ritira il rottame), pensando di elevare la classificazione dei rottami, attualmente regolati dal cosiddetto “formulario” a “end of waste”. Il secondo valutare approdi di diversificazioni di vendita, questo per i commercianti, verso mercati anche lontani, sfruttando le tariffe di nolo dei container, che sulle tratte Mediterraneo verso il “Far East”, non superano i mille Dollari, contrariamente alle rotte opposte, con prezzi che si aggirano intorno ai 13mila USD. Un contesto speculare che può essere adottato anche da coloro che operano nel settore dei “non ferrosi”, soprattutto in ottica dei valori complessivi di fatturato più ingenti e che potranno essere messi in gioco, come base valutativa, in “business plan” dedicati. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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I prezzi del gas e dell'energia elettrica sono alle stelle, il conseguente rincaro esponenziale delle bollette incide sempre più sulla gestione ordinaria delle imprese |
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