La Borsa LME alla ricerca delle certezze mancanti |
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I prezzi crescono tra offerta ridotta e domanda in calo |
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Una fase particolare per i prezzi di Oro e Argento |
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Il Cobalto e il Molibdeno si fermano, il Titanio in aumento |
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Le quotazioni dei ferrosi iniziano a delinearsi |
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Il mese di agosto è stato positivo per i metalli |
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Il Dollaro toglie i freni all’Euro |
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Il mese di agosto è stato positivo per il listino LME, un dato su tutti, la crescita dell’indice LMEX del 5%. I prezzi degli "industriali", con la sola eccezione dello Stagno, che ha mantenuto relativamente stabile la sua quotazione nell’asse temporale di agosto, hanno registrato aumenti sostanziali nel corso del mese. Le variazioni su base USD 3mesi sono qui elencate: Rame +4,5%, Alluminio +5,3%, Zinco +9%, Nichel +11,5% e per finire il Piombo con il +5%. L’ottava LME conterà una seduta in meno per la consueta festività fissata per l’ultimo lunedì di agosto e come accade in questi casi, le settimane corte non sono mai prive di sorprese. Le meno piacevoli le riserverà il Nichel, il cui prezzo è salito troppo negli ultimi tempi ed i primi segnali di una inversione di tendenza sono emersi a partire da Giovedì 27. Lo Zinco sarà l’unico metallo che mostrerà una limitata variabilità, ma l’orientamento sarà sempre positivo. I prezzi USD degli altri metalli saranno oggetto di aumenti di una certa importanza, con il Rame a guidare il trend rialzista, da seguire con attenzione anche le quotazioni di Alluminio e Piombo. Una serie di considerazioni riguardanti il prezzo della barra di ottone, che a partire da oggi ritorna quotata anche sulla piazza italiana. La scelta da parte dei produttori di casa nostra di non seguire gli andamenti LME di Rame e Zinco, è poco comprensibile. A partire dalla fine del lockdown le trafilerie italiane hanno optato per il restringimento dell’asse dei prezzi base passando dai 1200 Euro/ton, tra il riferimento ufficiale ASSOMET e quello riservato alla clientela top, a meno di 1000 Euro/ton. La forbice, da oggi, si riduce ulteriormente a 750 Euro, con una diminuzione da luglio ad agosto del prezzo ASSOMET di 80 Euro/ton, a fronte di un aumento effettivo della base barra di circa 200 Euro/ton. |
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Il dopo ferie si apre con una serie di incognite, ma una non sarà nella lista, ovvero le quotazioni di molti prodotti semilavorati in acciaio al carbonio. Nel corso del mese di agosto i prezzi hanno iniziato a crescere in maniera significativa in Russia, Ucraina ed in Turchia; l’effetto Iron Ore e la ripresa dei prezzi dei rottami HMS ha inciso in modo significativo nel rimodulare, in crescita, i prezzi di "piani" e "lunghi", provenienti da quelle zone. I prezzi italiani non sono ancora stati adeguati alle nuove tendenze che si sono delineate nel corso delle ultime settimane, soprattutto per quanto riguarda i prezzi della billetta, che ora risulta equiparata al prezzo di Turchia e Mar Nero, al netto dei dazi imposti extra salvaguardia UE. La stessa cosa si osserva sul mercato del rebar, dove il prezzo Italia risulta essere lo stesso del turco resa FOB e di provenienza area Medio Oriente resa CFR. Non passeranno molti giorni che le nostre acciaierie rivedranno in aumento i listini; da non dimenticare i profili e le barre per carpenteria e la vergella, quest’ultima sul mercato turco ha subito un aumento mensile del 4%. I dubbi sono già stati fugati, anche in Italia, sugli aumenti dei prezzi di tutti i "piani" in acciaio al carbonio. Le anomalie comunque non stanno venendo meno anche nel settore dei coils. La più significativa è quella che vede il prezzo Italia del laminato a freddo quasi equiparato allo zincato a caldo HDG, cosa che non potrà durare a lungo. L’effetto clausole di salvaguardia, in aggiunta ad una ridotta potenzialità produttiva da parte delle acciaierie italiane, alcune stanno completando i "revamping" iniziati a fine lockdown, non mancheranno di essere motivo di tensione tra gli attori del mercato: produttori, centri servizio e utilizzatori. Le quotazioni dei coils sul mercato italiano saranno inevitabilmente in aumento, queste le variazioni rispetto alla fine di luglio, riferite ai prezzi di produzione delle nostre acciaierie: HRC da +20 a +30 Euro/ton, CRC da 0 a +20 Euro/ton, mentre lo zincato a caldo HDG da 0 a +10 Euro/ton. |
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La settimana che si è appena chiusa non ha avuto una caratterizzazione interlocutoria. I numeri, Argento a parte, lascerebbero pensare ad una serie di sedute di assestamento, ma le cose stanno diversamente. L’Oro sta dimostrando che il prezzo attuale non è frutto di speculazioni scriteriate, ma che il suo livello di quotazione USD/ozt potrà essere mantenuto per lungo tempo. La diminuzione dal suo massimo di inizio agosto era più che prevedibile, ma che l’Oro mantenesse una linea di prezzo tale era discutibile. Le posizioni aperte sul metallo sono state tante nel corso dell’ultima ottava e molti degli operatori non hanno fatto mistero di averle lunghe, con realizzi fissati nel medio termine. La situazione dell’Argento risulta meno lineare rispetto a quella dell’Oro. Negli ultimi tempi il metallo ha dato prova di solidità nella struttura di crescita, non è comunque da escludere che il record dell’Oro abbia generato una serie di condizionamenti sull’andamento del prezzo dell’Argento; la quotazione in Dollari è in piena fase di volatilità. La concentrazione di denaro resta alta sulle posizioni dell’Argento, ma la corsa non sarà più quella di qualche ottava fa. Le previsioni cautamente prudenziali di Oro ed Argento, non condizioneranno il corso del prezzo USD del Platino, la cui quotazione è entrata in una nuova fase di volatilità, gli elementi per il via ad un nuovo momento di crescita ci sono, cosa che si sta auspicando il comparto speculativo che ha riposto nel Platino aspettative di realizzi "mordi e fuggi". Il Palladio resta in attesa di eventi che possano coinvolgere l’intero comparto dei metalli preziosi, denaro e lettera si stanno compensando e di riflesso il prezzo USD resta privo di indirizzo. |
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L’effetto cambio riveste sempre una grande importanza per il settore dei metalli medicali. L’arresto della crescita settimanale del prezzo di Cobalto e Molibdeno non ha fatto altro che tramutarsi in un calo nel riferimento espresso in Euro, nella pari misura del deprezzamento del Dollaro nello stesso lasso di tempo. Uno degli elementi di traino ed in certi casi di fenomeno compensativo per l’intero settore, è stato l’incremento del prezzo del Nichel avvenuto nel mese di agosto, che nelle leghe in cui questo metallo è presente in maniera significativa ha permesso di livellare le quotazioni di riferimento del periodo. La settimana ha messo in evidenza la ripresa del prezzo USD del Titanio, da troppo tempo in calo. L’aumento nel riferimento espresso in Dollari è stato dello 0,6% su base settimanale, non molto da poter pensare ad una vera inversione di tendenza, ma di sicuro incoraggiante, se si pensa che negli ultimi dodici mesi il Titanio ha perso il 30% nel valore indicato in Dollari ed il 32% in Euro. Le ferro-leghe a base Cromo sono da alcune settimane in serie positiva, nella ultima ottava l’incremento USD per libbra è stato dell’1%, mentre su base mensile la crescita è stata del 4,7%. A condizionare in modo significativo l’andamento dei prezzi delle leghe a base di Cromo-Cobalto è il Tungsteno, che è tornato di nuovo a scendere; il calo della quotazione settimanale di riferimento in Dollari è stato del 2,3%. La stabilizzazione dei prezzi di Cobalto e Molibdeno, oltre ai dubbi che stanno emergendo sulla tenuta del valore del Nichel, non mancherà di incidere sugli sviluppi dei prezzi delle leghe per usi medicali. |
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L’attesa è finita, ora le congetture e le macchinazioni tipiche del periodo vacanziero dovranno lasciare il posto alla realtà del momento. La dimensione del mercato dei ferrosi, mette il comparto nelle condizioni di avere dei riferimenti certi, anche se in Italia non ci sono stati scambi fisici di rottami, così come trattative, da non meno di tre settimane. I riscontri che i prezzi tendono a salire, rispetto alla fine di luglio, vengono da oltre confine ed in modo particolare dal nord Europa. La quotazione della demolizione E3 in Germania ha subito nei giorni scorsi un aumento di 10 Euro/ton rispetto al mese di luglio, un dato che peserà sulle nuove fissazioni dei prezzi italiani dei rottami. Allargando gli orizzonti del mercato dei rottami ferrosi si scopre che la nuova collocazione della quotazione tedesca trae origine dalla ripresa del prezzo dell’HMS turco, cresciuto nelle ultime quattro settimane di oltre 15 Euro/tonnellata, valore che in Dollari ha raggiunto i 20 per tonnellata. L’impennata del prezzo LME del Nichel porterà inevitabilmente ad una nuova diatriba tra acciaierie e commercianti per la fissazione del "punto metallo" per i rottami di Inox austenitico. L’esito, sicuramente, volgerà a favore delle acciaierie le quali non faranno altro che argomentare che i lotti in giacenza presso i commercianti sono oggetto di acquisti fatti entro il mese di luglio, ovvero prima della crescita di agosto del prezzo LME del Nichel. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra. |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA). |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali. |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee. |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi. Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide). |
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