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Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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03/10/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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- SPIRAGLI DI NORMALITA’ - |
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La ricerca di normalità è quello che il listino LME si sta imponendo come obiettivo, la ripresa delle attività dopo le vacanze in Cina ed il LME Week, saranno i due banchi di prova più significativi per il suo raggiungimento |
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Le pochissime sollecitazioni, sia dal lato offerta, sia dal versante domanda determinano uno scenario di mercato a dir poco desolante e arido di contenuti interessanti |
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I piccoli passi premiano. La buona settimana di Oro e Argento è stata frutto di una serie di recuperi frazionati che hanno allontanato i due metalli dai recenti minimi relativi |
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Il Molibdeno continua a crescere in un contesto di debolezza diffusa degli altri metalli guida del comparto. Il Cobalto prova ad invertire la rotta con un timido aumento |
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La ripresa dei prezzi dei metalli riporta un po’ di vitalità al mercato, ma i commercianti sono restii a vendere. La discriminante per gli acciai è la penuria di lotti disponibili |
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Il Dollaro rallenta la sua corsa e l’Euro, sempre sotto la parità, recupera dai minimi fatti registrare la scorsa settimana |
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Gli indici sui metalli sono rimasti stabili su base settimanale, un segnale molto importante in ottica futura |
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Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
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info@metalweek.itUna parvenza di normalità è quella che sembra emergere dall’ultima cinquina di sedute alla Borsa LME. Gli elementi a conferma di questa impressione generale non sono molti, ma significativi, in primo luogo l’andamento dell’indice LMEX, che per la prima volta dopo tre settimane non ha più riportato una variazione negativa su base ottava. Il dato dell’indice generale LME non è certamente da classificare come tranquillizzante in un’ottica di progresso stabilizzato delle quotazioni USD, ma almeno il segno positivo dello 0.17% ha significato una conferma di indirizzo dei valori degli “industriali” nell’arco delle ultime due settimane. Un punto di partenza estremamente importante sul piano della definizione futura dei prezzi di tutti i metalli LME, il tutto con buona pace del Dollaro USD, che pare abbia, seppur momentaneamente, mollato la presa sull’Euro, permettendogli, negli ultimi otto giorni, di recuperare un punto percentuale. Il listino resta comunque spaccato in due, con Rame, Zinco e Piombo fornire evidenze positive in termini di quotazioni, mentre la restante parte risultare ancora tentennante negli indirizzi di rialzo. Il Rame proverà a stabilizzare la sua linea di quotazione in prossimità dei 7500 USD 3mesi, un valore che risulterebbe ottimale sia per chi acquista, sia per chi compra. Gli eventuali aggiustamenti in ambito rialzista non dovranno quindi indurre ad un avvio di un trend di crescita duratura per il “metallo rosso”. La stessa cosa varrà per lo Zinco, con quota 3mila Dollari tre mesi risultare la linea di momentanea stabilità del prezzo, con il fuori programma di estemporanee puntate rialziste. La somma di queste due aree di stabilità, riferite a Rame e Zinco, avrà un diretto effetto sulla quotazione dell’Ottone, pur risultando sottostimata di circa 50 Euro/tonnellata rispetto al dato diffuso dai produttori nel finale di settimana. Il rafforzamento del Dollaro rispetto all’Euro permetterà di equilibrare la crescita del prezzo LME dello Zinco USD e quindi aver mantenere stabile il prezzo di riferimento della Zama per l’intera settimana. L’Alluminio merita una serie di attenti approfondimenti sullo sviluppo futuro del suo riferimento LME. La speculazione operata da soggetti terzi, ci riferiamo al comparto finanziario, che seppure da tempo ha abbandonato in seduta stabile la Borsa londinese dei metalli, non disdegna però puntate mirate e dalle marginalità quasi certe. L’Alluminio risulterà essere l’attuale “vittima sacrificale” attraverso un approccio di tipo “corto” e quindi con aspettative di diminuzione rispetto all’attuale prezzo LME del metallo. La buona ripresa del valore del “metallo leggero” messa in atto nella seconda metà della scorsa ottava, ha indotto la componente speculativa a scommettere su una difficile tenuta del prezzo USD 3mesi a questi livelli e quindi agire in ambito ribassista, anche in funzione del fattore domanda di “fisico” sempre più contratta e ulteriormente appesantita dalla lunga pausa produttiva della Cina per la settimana della Festa Nazionale. La situazione del Nichel può essere considerata fluida, ovvero con sbocchi evolutivi del prezzo di Borsa che non produrranno significativi segnali di indirizzo in entrambe le direzioni. La “scivolata” del prezzo sul finale di seduta di venerdì scorso non dovrà fare assolutamente testo nella determinazione del valore LME del Nichel, pertanto ogni tema di analisi previsionale andrà svolta sulla media dei valori di chiusura dei “ring” della scorsa settimana. Il rimbalzo del Piombo era un evento atteso da tempo, forse oltre ogni limite. Il contesto evolutivo del prezzo LME incrocerà una serie di accadimenti positivi per il repentino riposizionamento del metallo al di sopra dei 2mila USD 3mesi, i principali avranno luogo nelle due settimane centrali del mese di ottobre, nell’ordine: la ripresa produttiva in Cina e l’evento LME Week di Londra. Lo Stagno, da un punto di vista tecnico, avrebbe solo da crescere nel riferimento USD e in ambito LME. La domanda di “fisico” di metallo permane bassa tra gli utilizzatori e molti di loro, seppur tentati dall’attuale livello di prezzo, risultano restii ad operare acquisti anche solo per calmierare i valori medi dei propri magazzini. In conclusione un rapido aggiornamento sul valore del “cap aziendale” di luce e gas operabile da Kairos Management-MetalWeek™ in ottica del contenimento dei costi energetici, fissato questa settimana a 213.42 MWh. |
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Un mercato avaro di novità se non addirittura arido di informazioni, letteralmente “asciugato” da movimenti che solo la parte della committenza sarebbe in grado produrre se ci fossero adeguati livelli di tonnellaggi di semilavorati destinati all’utilizzo ed alla successiva loro trasformazione nel contesto manifatturiero. I “lunghi” sono risultati sulla piazza italiana in calo nell’asse temporale degli ultimi otto giorni con diminuzioni comprese in un intervallo tra i 10 ed i 20 Euro/tonnellata ma solo nella gamma alta dei prezzi di HRC, CRC e HDG. Le quotazioni sono state più penalizzanti in sede di quotazioni per i clienti top, con 20 Euro di aumento per il “freddo” e addirittura 30 per lo zincato a caldo. La sola eccezione riguarda il laminato a caldo, in diminuzione di 10 Euro/tonnellata anche per i grandi utilizzatori. Una politica di adeguamento differenziato dei prezzi che non è stata seguita dai produttori nordeuropei di coils che hanno optato per la scelta di non variare i listini dei tre allestimenti per la seconda settimana consecutiva. Alla costante invariabilità della quotazione della billetta sul mercato italiano, i semilavorati “lunghi” hanno solo seguito parzialmente l’indicazione del prodotto di base per la laminazione, con i semilavorati per la carpenteria crescere di 10 Euro/tonnellata ed il tondino per le armature muoversi in controtendenza riducendo di ulteriori 10 Euro il riferimento per consegne e forniture effettuate ai clienti di primaria importanza. La vergella risente della cospicua contrazione dei consumi, con i produttori del nord-Europa che hanno optato per la scelta di non imporre variazioni rispetto al riferimento di otto giorni fa. La linea della prudenza è stata adottata anche dalle acciaierie turche con i prezzi FOB di rebar e vergella invariati rispetto alla settimana precedente. Gli acciai inossidabili riportano tutti degli aumenti nelle fissazioni degli extra lega per il mese in corso, con gli austenitici variare di 0.15 Euro/kg per gli AISI 303 e 304, di 0.17 per il 304L e di 0.30 per il 316. In crescita anche i riferimenti per il mese di ottobre dei ferritici, in media di 0.08 Euro/chilogrammo e dei martensitici, aumentati di 0.07. Gli utilizzatori di tutte le tipologie di acciai, al carbonio e inox, possono usufruire del servizio di “cap aziendale” per i costi di energia elettrica e gas gestito da Kairos Management-MetalWeek™. Il valore settimanale è stato fissato a 213.42 MWh. |
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La lettura degli ultimi dati di Borsa non è sicuramente un esercizio semplice. La difficoltà viene soprattutto dagli esigui spazi di manovra che ciascun metallo, ad eccezione del Palladio, si è ritagliato nel corso dell’ultima ottava. La componente valutaria, intesa come rapporto di cambio tra il Dollaro e le altre valute, assume sempre più importanza e ogni qualvolta il “biglietto verde” riduce la pressione sulle altre monete, il più delle volte per l’adozione di politiche monetarie restrittive da parte delle Banche Centrali, seguendo gli indirizzi imposti dalla FED, i metalli preziosi rifiatano nelle loro quotazioni USD per oncia. La settimana dell’Oro può essere inquadrata in questo ambito, avendo prodotto una progressione positiva del prezzo in Dollari non importante in termini numerici, ma significativa nell’ambito in cui si è sviluppata. La crescita dell’1.7% del valore USD/ozt dell’Oro ha permesso al metallo di distanziare il suo ennesimo minimo relativo, ovviamente come già anticipato in precedenza, stiamo parlando di variazioni in termini di piccolissimo cabotaggio, ma il raggiungimento di quota 1700 Dollari potrebbe rappresentare un risultato rassicurante e di tutto rispetto. L’Argento si è già spinto oltre le attese, riconquistando la soglia dei 19 Dollari per oncia, proprio sul finire della settimana scorsa. Il rimbalzo della quotazione è avvenuto dopo aver doppiato il minimo relativo di inizio settembre, una semplice combinazione, ma anche un livello psicologico di soglia che gli utilizzatori possono considerare, salvo il sopraggiungere di complicazioni esterne al settore, invalicabile verso il basso. La settimana che attende l’Argento non sarà comunque dal facile decorso, considerando che qualche sparuta compagine di speculatori non si farà sfuggire l’occasione di veloci operazioni con l’obiettivo di marginare sul ribasso del prezzo. Il Platino sta vivendo di luce riflessa rispetto ai movimenti di Oro ed Argento, la progressione rialzista c’è stata, ma da considerare in tono minore rispetto agli altri due metalli e quindi lo spazio di crescita nel breve periodo sarà sufficientemente ampio. Il Palladio è alle prese con l’ennesima fase di eccesso di crescita, in questo momento un rinforzo di oltre cinque punti percentuali non ha ragione di esistere se non per motivi di pura attività speculativa, condotta come sempre da operatori che sono profondi conoscitori di questo metallo. |
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La ripresa del prezzo USD del Cobalto riveste maggior significato se vista in un contesto generale di settore. Il metallo negli ultimi otto giorni ha corretto la sua posizione da ribassista a rialzista mettendo a segno un aggiustamento poco al di sotto del punto percentuale, lo 0.8%, ma alquanto significativo per interrompere un trend che durava ormai da oltre tre settimane. L’entità della variazione, sia ben inteso, non rappresenta alcun dato in termini di un duraturo e determinante cambio di tendenza, ma se non altro un segnale significativo in ottica futura. Una serie di riscontri positivi che invece non sta lesinando il Molibdeno, risultato ancora in fase incrementale del 2.4% sul dato settimanale di mercato indicato in Dollari. La scarsa disponibilità di metallo presso i principali magazzini e depositi sta inducendo molti utilizzatori a non tentennare sull’opportunità di riassortire o visto l’attuale stato della domanda di semilavorati siderurgici, accrescere le giacenze di questo prezioso elemento di lega. Una scelta decisamente premiante per coloro che hanno intercettato per tempo la salita del prezzo del Molibdeno, cresciuto nel riferimento USD, del 9% nel solo mese di settembre. L’arresto della fase di diminuzione che ha riguardato la quotazione settimanale del Titanio trova una valida argomentazione nella positività congiunta di Cobalto e Molibdeno. Il Nichel risulterà piuttosto stabile nella definizione del suo riferimento LME, anche se molto dipenderà dal “sentiment” che si respirerà in Borsa nei giorni a venire. La stabilizzazione dei prezzi nel settore delle ferroleghe è il segnale di un mercato alle dirette dipendenze dei consumi dei principali utilizzatori, leggi acciaierie e fonderie, ma soprattutto per il sempre più oneroso utilizzo del “reverse factoring” a causa della crescita dei tassi di finanziamento richiesti dagli istituti di credito. Le basi Cromo e Tungsteno non hanno riportato significative variazioni nelle loro rispettive modalità di quotazione, ma per il materiale “a terra” di queste due tipologie di prodotti si possono aprire delle interessanti finestre di acquisto con trattative mirate. |
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Le relazioni in questo momento rivestono un aspetto determinante per poter operare efficacemente nei due mercati di riferimento. L’approccio alla vendita da parte dei commercianti, differisce molto se consideriamo il comparto di appartenenza, ferrosi o non ferrosi. L’operare nel settore dei metalli e delle leghe, ha sempre permesso di essere molto “stanziali”, qualche riga per spiegare bene il concetto. Il cliente visita il commerciante e non viceversa, in molti casi per non dichiarare al compratore un’espressa desiderata alla vendita, che si tradurrebbe in una ovvia istanza di sconto da parte dell’acquirente. La situazione risulta diametralmente opposta per coloro che lavorano nell’ambito dei ferrosi, dove la ridotta marginalità in Euro/tonnellata obbliga i commercianti ad una elevata mobilità, anche territoriale, nel procurarsi lotti di rottami per la successiva vendita a mandatarie e acciaierie, essendo questo l’unico modo per garantire gli adeguati flussi di cassa tra entrate ed uscite e quindi garantire la redditività delle proprie strutture. I commercianti, con usanza gergale, considerano coloro che accumulano lotti e lotti di rottami di acciaio, di metalli e leghe, alla stregua dei “collezionisti”. Non è questo il momento di fare dell’ironia, ma risulta determinante per le numerose aziende poco propense alle frequentazioni assidue dei mercati un cambio di paradigma, soprattutto introducendo forze giovani, che seppure già in organico, a detta delle “vecchie guardie” non risultano ancora pronte per operare, adducendo alla mancanza di esperienza; sempre che qualcuno abbia da impartire insegnamenti rispetto al contesto lavorativo attuale. Nel raccontare quello che è avvenuto negli ultimi otto giorni, non c’è nulla di differente rispetto alle “cronache” delle settimane precedenti, anche se non bisogna sottovalutare alcuni sussulti rialzisti che hanno interessato le quotazioni LME di Rame e Alluminio. Il tutto risulta più improntato al pragmatismo nel settore dei ferrosi, con le acciaierie alla costante ricerca di rottami che possano “rendere” bene in termini di resa fusoria e di efficienza finanziaria. Nel corso dell’ultima ottava ad essere particolarmente premiate sono state le classifiche delle demolizioni, la leggera E3 in particolare è risultata, alla “raccolta”, in crescita di circa 5 Euro/ton, nonostante una certa ritrosia da parte delle acciaierie a concedere aumenti di pari entità ed il lamierino E8, in salito tra i 5 ed i 10 Euro/tonnellata. L’indice MetalWeek sui rottami di acciaio risulta sostanzialmente stabile, con una variazione da 325.55 a 326.52 e quindi sfiorare l’Euro/tonnellata di incremento settimanale. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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I prezzi del gas e dell'energia elettrica sono alle stelle, il conseguente rincaro esponenziale delle bollette incide sempre più sulla gestione ordinaria delle imprese |
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